Le nuove tecnologie, favorite dai progressi della crittografia e dalle evoluzioni della rete internet, stanno determinando un cambiamento radicale nell'economia globale, con particolare riferimento al settore finanziario, sotto il profilo delle modalità di scambio di beni, servizi e ogni attività finanziaria.
Tra le più significative applicazioni della tecnologia digitale al settore finanziario spicca la nascita e la diffusione delle "criptovalute" (o "valute virtuali"), la più nota delle quali è il bitcoin.
Cos'è una criptovaluta
Il termine si compone di due parole: cripto e valuta. Si tratta quindi di valuta ‘nascosta', nel senso che è visibile/utilizzabile solo conoscendo un determinato codice informatico (le c.d. ‘chiavi di accesso' pubblica e privata, in linguaggio ancora più tecnico).
La criptovaluta non esiste in forma fisica (anche per questo viene definita ‘virtuale'), ma si genera e si scambia esclusivamente per via telematica. Non è pertanto possibile trovare in circolazione dei bitcoin in formato cartaceo o metallico.
Alcuni concetti tradizionalmente utilizzati per le monete a corso legale, come ad esempio quello di ‘portafoglio', sono stati adattati anche al contesto delle monete virtuali, dove si parla di ‘portafoglio digitale/elettronico' (o wallet digitale/elettronico o semplicemente e-wallet).
La criptovaluta, ove ci sia consenso tra i partecipanti alla relativa transazione, può essere scambiata in modalità peer-to-peer (ovvero tra due dispositivi direttamente, senza necessità di intermediari) per acquistare beni e servizi (come fosse moneta a corso legale a tutti gli effetti).
Un'altra classificazione in uso prevede la suddivisione tra moneta virtuale ‘chiusa', ‘unidirezionale' e ‘bidirezionale'. La differenza tra le tre fattispecie risiede nella possibilità o meno di poter scambiare la criptovaluta con moneta a corso legale (o valuta ‘ufficiale' o ‘moneta fiat', secondo altre comuni denominazioni) e nella tipologia di beni/servizi acquistabili. Il bitcoin, ad esempio, è una moneta virtuale biridezionale in quanto può essere facilmente convertita con le principali valute ufficiali e viceversa.
Le principali caratteristiche
Le criptovalute hanno caratteristiche peculiari che le contraddistinguono. Di seguito sono riportati gli elementi costitutivi:
- un insieme di regole (detto "protocollo"), cioè un codice informatico che specifica il modo in cui i partecipanti possono effettuare le transazioni;
- una sorta di "libro mastro" (distributed ledger o blockchain) che conserva immodificabilmente la storia della transazioni;
- una rete decentralizzata di partecipanti che aggiornano, conservano e consultano la distributed ledger delle transazioni, secondo le regole del protocollo.
Chiunque può creare una valuta digitale; quindi in qualsiasi momento ci possono essere centinaia o persino migliaia di criptovalute in circolazione. Per creare/distribuire criptovalute si può ricorrere ad una cosiddetta "initial coin offering" (ICO). Le prime ICO furono proprio lanciate per raccogliere fondi per nuove criptovalute, mentre in seguito la finalità principale è diventata quella di finanziare direttamente delle idee imprenditoriali.
Una volta emesse,
le valute virtuali possono essere acquistate o vendute su una piattaforma di scambio
(c.d. exchange platform) utilizzando denaro a corso legale (per esempio, EUR, USD, ecc.). Le piattaforme di scambio su cui si acquistano e vendono valute digitali non sono attualmente regolamentate, quindi non è prevista una tutela legale specifica in caso di contenzioso o fallimento. Tuttavia
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La tecnologia blockchain
Si chiamano criptovalute perché la loro sicurezza è garantita da un sistema di protezione inattaccabile, attraverso una serie di calcoli complessi. L’inviolabilità del protocollo che sta alla base di queste divise è uno dei motivi che ha garantito il loro successo, a circa 10 anni oramai dal loro debutto. Nel gennaio del 2009 infatti venne minato il primo blocco della blockchain del Bitcoin. Una formula che nasconde una serie di concetti che cercheremo di spiegare. Il Bitcoin e le altre criptovalute sono infatti un esempio concreto della tecnologia blockchain, ovvero catena di blocchi, che viene utilizzata in molti altri campi.
Il bitcoin in sostanza è una serie numerica concatenata in maniera immutabile sotto forma di blocchi di bit all’interno di una catena (blockchain). Chi possiede Bitcoin conserva questa serie numerica su un indirizzo internet che serve per fare o ricevere pagamenti.
Il processo del mining
Il mining è il processo attraverso il quale viene realizzato tutto questo complesso meccanismo. I miners, o minatori, sono coloro che garantiscono questo iter informatico per la creazione delle monete, attraverso l'utilizzo di Pc sempre più potenti, e in compenso ricevono nuovi Bitcoin minati.
I miners
creando nuovi Bitcoin agganciano, attraverso complicati calcoli, nuovi blocchi alla catena che contiene il registro con la trascrizione immodificabile di tutte le transizioni avvenute fino a quel momento. Quindi una sorta di catena continua che ha però un limite. Rispetto alle valute tradizionali, il Bitcoin ha un numero massimo di pezzi coniabili: 21 milioni mentre oggi abbiamo raggiunto circa i 17 milioni. Questo significa che il processo diventa sempre più complesso e richiede
investimenti
sempre più massicci per coniarli. L’algoritmo è tarato per fare in modo che un blocco venga “minato” ogni dieci minuti.
Non solo Bitcoin
Oggi sul mercato esistono oltre 1.000 divise digitali. Nei momenti di euforia la capitalizzazione totale è arrivata a circa 800 miliardi di dollari. Poi da dicembre del 2017 è iniziata la discesa delle principali divise e a settembre del 2018, dopo 9 mesi di sgonfiamento degli eccessi, la capitalizzazione totale è precipitata a 220 miliardi. Circa la metà riguarda il Bitcoin che resta ancora la valuta più importante.
Le altre due divise principali sono, Ethereum e Ripple, a debita distanza, con una capitalizzazione di 24 e 22 miliardi di dollari. Il meccanismo di queste due cripto è legato alla filosofia blockchain ma funzionano diversamente rispetto al Bitcoin. Tecnicamente Ethereum è un sistema collegato alla valuta Ether. consente di creare contratti intelligenti (smart contract) considerati a tutti gli effetti denaro digitale. In sostanza è una rete per far girare contratti basati su Ether.
Ripple invece rappresenta sia una valuta digitale che un network di pagamenti. In sostanza è un protocollo internet open source basato su una valuta chiamata Ripple.
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